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LA PREGHIERA DEL MARINAIO

foto per gentile concessione dal sito pagina dedicata al Comandante Giorgio Volpe MBVM http://www.marinai.it/main.html
PREGHIERA DEL MARINAIO
A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell’abisso,
cui obbediscono i venti e le onde,
noi uomini di mare e di guerra,
Ufficiali e Marinai d’Italia,
da questa sacra nave armata della Patria
leviamo i cuori !
Salva ed esalta nella Tua fede,
o gran Dio, la nostra Nazione,
da’ giusta gloria e potenza alla nostra Bandiera,
comanda che la tempesta e i flutti servano a Lei,
poni sul nemico il terrore di Lei,
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro
piu’ forti del ferro che cinge questa nave,
a Lei per sempre dona vittoria.
Benedici, o Signore,
le nostre case lontane, le care genti;
benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi, che per esso,
vegliamo in armi sul mare.
BENEDICI !
La Preghiera del Marinaio, e’ stata composta dal poeta e scrittore Antonio FOGAZZARO, venne recitata per la prima volta a bordo dell’Incrociatore Corazzato “Garibaldi”, per antica tradizione questa preghera viene letta sulle Navi Militari in navigazione al tramonto durante la cerimonia dell’Ammaina Bandiera con il personale libero dal servizio/guardia schierato in coperta, ed al termine di ogni S. Messa che viene celebrata sulle nostre Navi , Basi e Stabilimenti della Marina Militare e Cerimonie Solenni. o di suffragio per i nostri Marinai Caduti.


Di seguito dal sito/link La Voce del Marinaio di Ezio Pancrazio Vinciguerra “La Preghiera del Marinaio Dimenticata”…. Con un po di storia della nascita della Preghiera, i mutamenti della allora “Preghiera Vespertina” per gli equipaggi della Regia Marina da guerra e … una vecchia foto dell’equipaggio schierato a poppa del superbo e temibile Regio Incrociatore Fiume della Classe Zara …e…. ancora infine … La nostra Preghiera del Marinaio in versione cantata da un giovane ufficiale della Marina Militare autore della melodia Francesco Cardullo.
http://www.lavocedelmarinaio.com/2011/02/la-preghiera-del-marinaio-dimenticata/
La preghiera del marinaio dimenticata…
24 Febbraio 2011
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
…”dagli illuminati di niente”
Amici del marinaio,
ho atteso invano tutta la giornata di ieri e dell’altro ieri per vedere se i siti istituzionali, ma anche quelli vicino alla Marina Militare avessero pubblicato qualcosa in merito a questa preghiera tanto cara a noi marinai (…di un tempo). Ebbene non una parola spesa.
Oggi l’oblio ha vinto, anche gli “illuminati di niente” hanno vinto, ma non sarò e non saremmo mai vostri complici.
Con rammarico ed il cuore a pezzi prendo atto che
“I MARINAI DI UNA VOLTA, SONO MARINAI PER SEMPRE!”
La nascita della preghiera del marinaio
di Gabriele Giorni
18 marzo, 2010


Questa storia ha inizio nel lontano 13 maggio 1901 quando il Regio Incrociatore Corazzato “Giuseppe Garibaldi” (che sostituiva la fregata ex “Borbona” della Marina Siciliana Garibaldina) entra a far parte della Forza Navale del Mediterraneo.
Il 23 febbraio 1902 il “Garibaldi, al comando del CV Giovan Battista Viotti, è ormeggiato al Molo Ciano di Genova per ricevere la bandiera di combattimento. Era Comandante in 2^ il CF Gregorio Ronca che, da fervente cattolico, pensò anche alle necessità spirituali del suo equipaggio e ritenne necessario che fosse scritta una preghiera redatta in termini più militari che ecclesiastici e che potesse essere letta anche da un ufficiale senza che venisse menomata la sua figura di soldato e di conduttore di uomini.
Il Comandante Ronca aveva avuto modo di esternare tale pensiero alla sua amica Marchesa Pallavicini Barraco (nobildonna livornese) che fece da intermediaria con il Vescovo di Cremona Monsignor Geremia Bonomelli che, passata la richiesta a “un credente e patriota modello”, lo scrittore Antonio Fogazzaro, ne ebbe, appena tre giorni dopo, quella “Preghiera Vespertina per gli equipaggi della Regia Maria da guerra” (riveduta nel titolo dal Monsignore in “Preghiera del mattino e della sera per gli equipaggi della Regia Marina da guerra”) che è giunta fino a noi.
Monsignor Bonomelli, invitato a presiedere la parte religiosa della cerimonia, benedisse la Bandiera donata da un comitato di donne genovesi – presieduto dalla signora Maria Giudice Bettolo – e un ricco labaro, dono della Marchesa Pallavicini, sul quale erano ricamate in oro le parole della preghiera divenuta poi – come si legge nelle pubblicazioni dell’Ufficio Storico della Marina – la preghiera di tutte le navi dell’Armata sulle quali il Ministro della Marina ne aveva disposto l’affissione e ne venne autorizzata l’esecuzione in navigazione quando l’equipaggio veniva riunito a poppa per l’ammaina bandiera.
Si rileva che il titolo modificato non fu l’unico mutamento subito nel corso del tempo dall’iniziale “Preghiera Vespertina”. Al primo testo del Fogazzaro che faceva riferimento al Re (“Salva ed esalta il Re”), a causa dei posteriori mutamenti politici, ne successe un altro con riferimento al Duce (“Salvaci il Duce”), che riportava il nuovo stemma con fascio littorio al posto di quello Sabaudo. Nel giugno 1946 avvenne l’ultimo significativo cambiamento: la Regia Marina divenne Marina Militare, venne soppressa la dicitura “Salva ed esalta il Re”, al posto dello stemma Sabaudo venne impresso lo stemma della Marina Militare Italiana.
Per concludere si riporta il testo originale del Fogazzaro con le varianti succedute nel tempo.
Preghiera vespertina per gli equipaggi della Regia Marina da guerra
A Te, o grande eterno Iddio, Signore del cielo e dell’abisso, cui obbediscono i venti e le onde, noi uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Soldati d’Italia, da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori!
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione; salva ed esalta il Re; dà giusta gloria e potenza alla nostra Bandiera, comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei; poni sul nemico il terrore di lei; fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro, più forti del ferro che cinge questa nave; a lei per sempre dona vittoria!
Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care genti; benedici nella cadente notte il riposo del popolo, benedici noi che per esso vegliamo in armi sul mare.
Benedici!
Antonio FOGAZZARO 1902
A Te o Grande Eterno Iddio..
di Marino Miccoli
29 aprile, 2010

A proposito di PREGHIERA DEL MARINAIO…
Ho letto con grande piacere e interesse lo scritto di GABRIELE GIORNI pubblicato il giorno 18 marzo 2010 sul nostro blog. Mi congratulo con lui per la chiarezza e la ricchezza di particolari che caratterizza l’articolo. Mi ha fatto ricordare due cose: la prima è la commozione che si prova nel recitarla; un sentimento, questo, comune a gran parte di coloro che hanno servito la Patria per anni in Marina.
Al riguardo il mio ricordo personale è questo: nella casa paterna mio padre Antonio Miccoli, Maresciallo della Regia Marina in pensione, aveva appeso in soggiorno un quadretto (che conservo gelosamente ancora oggi) recante la Preghiera del Marinaio. Ebbene, Egli non riusciva a leggerla per intero senza che i suoi occhi si bagnassero di lacrime. Allora se ne andava, si allontanava come se non volesse rammentare i ricordi che la lettura di quella Preghiera gli riportava alla mente.
L’altra cosa che porto all’attenzione di chi legge questa mia lettera è una vecchia fotografia. E’ un’immagine un po’ rovinata, poiché appare un alone grigio nella parte inferiore ma è comunque bellissima e significativa; infatti questo lieve difetto non impedisce di apprezzare un preciso e intenso momento: proprio quello della PREGHIERA DEL MARINAIO.

Guardatela bene, questa fotografia. Vi invito a soffermarvi sui particolari: siamo in coperta, a poppa. La nave è il superbo quanto temibile Regio Incrociatore “Fiume”, un vero e proprio gigante di 10.000 (ripeto: DIECIMILA) tonnellate di stazza, appartenente alla meravigliosa classe ZARA.
Senza dubbio tra le migliori unità di cui disponeva la Regia Marina prima della II Guerra Mondiale.
Troverà la sua tragica fine al largo di Capo Matapan la notte del 28 marzo 1941. E’ proprio la nave che in quell’agguato subì il maggior numero di vittime: degli 841 uomini che componevano l’equipaggio, 813 perirono. Mio padre scampò a quella immane tragedia con altri 27 superstiti. Giova precisare che all’epoca in cui è stata scattata la fotografia (fine anni ’30), mio padre vi era imbarcato in qualità di Maresciallo capo-cannoniere Telemetrista. Ma torniamo alla nostra immagine; sullo sfondo, nella scia del FIUME, si vede un’unità gemella (sarà il POLA?). Adesso guardiamo l’equipaggio: sono tutti a capo scoperto, divisi in due settori e ordinatamente allineati. I Marinai e i Sottufficiali davanti, gli Ufficiali dietro, sono tutti rivolti verso la Bandiera che sta per essere ammainata proprio mentre il più giovane Guardiamarina recita la Preghiera del Marinaio: ” A TE GRANDE ED ETERNO IDDIO, SIGNORE DEL CIELO E DELL’ABISSO…
La preghiera del marinaio in musica
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
29 novembre, 2010

Amici del marinaio,
ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Francesco Cardullo, un giovane Ufficiale della Marina Militare nonché l’autore della melodia della Preghiera del Marinaio.
Desidero ringraziarvi da parte sua per l’attenzione che presterete all’ascolto della musica e, allo stesso tempo, mi congratulo con lui per aver creduto nella non facile iniziativa e cioè quella di musicare l’ode di Fogazzaro tanto cara a noi marinai.
L’obiettivo che Francesco si è posto, sin dal giorno in cui ha avuto questa idea, è stato quello di realizzare un motivo semplice ed orecchiabile in grado di suscitare, almeno in parte, quelle emozioni indescrivibili che solo “gli uomini di mare e di guerra” provano all’ascolto della preghiera. Insomma un motivo per tutti e di tutti.
Francesco Cardullo ci è riuscito pienamente.
Il video è visibile al seguente link:
http://www.youtube.com/watch?v=UfHwnU93818
Personalmente, ma penso anche a Voi, fa un immenso piacere poter condividere questa gioia con i marinai di tutti i tempi che da sempre credono nei veri valori della Forza Armata, perché “una volta marinai, marinai per sempre”!
Un fraterno ringraziamento e un saluto a Francesco Cardullo che potete conoscere meglio consultando il suo blog
http://fcardullo.altervista.org/
