COGNOME TOMA
Dal web. Ci sono tracce del cognome in circa 50 paesi esteri.
Dal Sito: https://www.paginainizio.com/significato-cognome/toma.html
Il cognome Toma deriva dal nome proprio di genere maschile Tommaso, nome le cui origini affondano nell’aramaico antico e il cui significato è “gemello”. La popolarità, la diffusione, e di conseguenza la cognominizzazione, la si deve all’apostolo Tommaso, colui che rimase incredulo alla notizia della resurrezione di Cristo. L’origine della famiglia Tommasi è campana, vantava il titolo nobiliare a Napoli già dal XVIII secolo. Il cognome Tommasi è diffuso in tutto il nord Italia, con ceppi in Toscana e Puglia, anche la variante Tomasi è molto diffusa al nord, con diversi ceppi al sud; Tommasini è molto diffuso a Bologna e a Venezia, mentre Tommasin a Padova. Tra i personaggi famosi ricordiamo l’erudito Giacomo Filippo Tomasini (1591), lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896), il pittore Albano Tomaselli (1856), il medico Salvatore Tomaselli (1831), il letterato Niccolò Tommaseo (1802), il naturalista Giuseppe Tomaselli (1733), la showgirl Sara Tommasi (1981) e molti altri ancora.
Diffusione del cognome TOMA:
In Italia ci sono circa 1.345 nuclei di cognome Toma, distribuiti nel seguente modo: in prevalenza Toma è diffuso nel sud e isole (60.4%), quindi nord italia (29.1%), poi centro italia (10.5%).


Varianti: Tommasi, Tomasi, Tomaso, Tomado, Tomadi, Tomati, Tomaz, Tonmaz, Tomadin, Tomadini, Tommasini, Tommasoni, Tomassini, Tomassoni, Tomasutti, Tommasicchio, Tomasuzzi, Tomasella, Tomasello, Tommasei, Tomaselli, Tomassetti, Tommassi, Tommassetti, Tomasich, Tomaini, Tommasuzzi, Tommaseo
Toma’
Titoli: Nobili – Cavalieri – Baroni
Antica famiglia ligure, di chiara ed avita virtù, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d’Italia. L’origine di tal cognominizzazione, al dir di illustri genealogisti, andrebbe ricercata in una modificazione ipocoristica dell’italianizzazione del nome bizantino “Thomàs”, appartenuto, probabilmente, ad un, oggi ignoto, capostipite. In ogni modo, tal casato, verosimilmente, venne ammesso ai privilegi del cavalierato in seguito alla partecipazione, connotata da coraggio ed onore, sotto i vessilli dell’ammiraglio della flotta genovese Gianandrea Doria, di un Pietro Toma’, al celebre fatto d’armi della Battaglia di Lepanto, del 1571. Ma, d’altronde, la famiglia, in ogni epoca, sempre riuscì a distinguersi, grazie agli elevati personaggi, a cui diede i natali. Tra questi, senza nulla levar al valore degli omessi, ricordiamo: Antonio, notaio, vivente in Chiavari, nel 1417; Paolo, maestro di campo, arruolato nell’esercito di Carlo III di Savoia; P. Luigi, dell’Ordine dei Predicatori, fiorito in La Spezia, nel 1521; Adalberto, medico e … ….
Stemma della famiglia:

Troncato: nel primo di rosso a due foglie di vite di verde ordinate in fascia (o in palo); nel secondo d’azzurro, al compasso aperto, con le punte all’ingiù, accostato da due stelle di 8 raggi, il tutto d’oro, e fra le punte una stella d’argento di 8 raggi, con una fascia ondata d’argento attraversante sulla troncatura.
Dal sito: https://www.cognomix.it/origine-cognome/toma.php
Origine del Cognome Toma
Origine
Dovrebbe derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, dal nome medioevale Toma (una variante di Tommaso) di cui si ha un esempio a Solofra (AV) nel 1500: “…Toma Papa, et compluribus aliis in numero copioso majorem et saniorem predicti homini predicta terra congregati et radunati in dicto loco ad sonum campane…”.
Il cognome Toma è tipicamente pugliese, del Salento in particolare, ha ceppi anche nel Gargano e tra carrarese e piacentino.
Tomacci, praticamente unico, sembrerebbe del potentino.
Varianti Tomacci
dal sito: https://www.paginainizio.com/nomi/nomitest.php?esito=significato_del_cognome-toma

dal sito: https://contironco.it/toma-cod-29192/
Toma
Famiglia decorata con il titolo di Baroni
origine Piemonte

Antica e nobile Casata che fu decorata con il titolo di baroni. In Italia, questo titolo seguì lo stile baronaggio d’uso germanico per quella egemonia che l’impero, anche negli stati indipendenti, si era acquistata in questo paese. Presso di noi il titolo di barone, che negli antichi tempi era dato indistintamente ai santi, agli uomini di qualità, e dalle donne ai mariti, servi a denotare i signori che possedevano feudi, ma anche chi non possesedeva un feudo, ma che godevano di speciali privilegi nelle cose di stato. I baroni castellani avevano cominciato ad esercitare la loro giurisdizione sulle città presso le quali i loro castelli erano costruiti; ma molti comuni assalirono quei vicini importuni, li discacciarono dai loro possessi, e convertendo questi in beni comunali accrebbero la propria potenza. Ciò nell’XI e nel principio del XII secolo. In Savoja i baroni abbandonarono i loro castelli per la corte. I baroni romani non prendevano l’investitura dal Papa, e non prestavano omaggio di fedeltà, ma avevano la giurisdizione ereditaria nei loro feudi. Nelle province meridionali, la dignità di barone fu tra le prime e conservò sempre una grande importanza politica. Ivi i baroni non pagavano al re che i tre ajuti di cavalleria. La loro giurisdizione consisteva nel mero e misto impero, che invano re Ruggero volle loro togliere, laddove invece vi riuscì Federico II. Oggi il titolo di barone è puramente onorifico e gentilizio è maggiore a quello di cavaliere, ma minore a quello di visconte e conte.
dal sito: Origine dei cognomi italiani https://www.facebook.com/OrigineCognomiItaliani/posts/pfbid02JaU7KNz6ZgKMdiPxTVmGtwJPFWHy9GF4MkVT1Zm35MbH8gDHHk8VyzwvrbMWzMqAl
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TOMA
Toma è tipicamente pugliese, del Salento in particolare, ha ceppi anche nel Gargano e tra carrarese e piacentino.
Dovrebbe derivare dal nome medioevale Toma (una variante di Tommaso), probabilmente portato dal capostipite, di cui si ha un esempio a Solofra (AV) nel 1500: “…Toma Papa, et compluribus aliis in numero copioso majorem et saniorem predicti homini predicta terra congregati et radunati in dicto loco ad sonum campane…”.
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TOMA | TOMACCI
Toma è tipico pugliese, del Salento in particolare, ha ceppi anche nel Gargano e tra carrarese e piacentino, Tomacci, praticamente unico, sembrerebbe del potentino, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, dal nome medioevale Toma (una variante di Tommaso) italianizzazione del nome bizantino Thomàs, di quest’uso abbiamo un esempio a Solofra (AV) nel 1500: “…Toma Papa, et compluribus aliis in numero copioso majorem et saniorem predicti homini predicta terra congregati et radunati in dicto loco ad sonum campane…”.



https://www.heraldrysinstitute.com/cognomi/Toma/idc/3767/?srsltid=AfmBOop_NiQ3ipdynm6G3jj8-PT-nkCFND5ADpAmO5FVJThTA21rhsXY
Famiglia oriunda da Rima Valsesia, la quale venne nobilitata in persona dell’ingegnere comm. Antonio, di Antonio, che venne creato barone con breve di S.S. Pio XI del 24 novembre 1924, confermato da Regio Decreto 20 novembre 1927 e successive Regie Lettere Patenti 15 aprile 1928. Il barone Antonio sposò Marianna, figlia dell’illustre clinico e dottore Camillo Bozzolo, senatore del Regno, e da queste nozze nacquero: Anna Maria (n. Vienna, 2 novembre 1903), Antonio e Alfonso (n. Vienna, 123 maggio 1905) e Camilla (n. Vienna, 13 agosto 1913). La presenza del motto nella bibliografia documentata della famiglia ci conferma l’avita nobiltà raggiunta della casata. Infatti l’origine del motto risale a circa il XIV secolo e deve essere ricercata in quei detti arguti che venivano scritti sui vessilli o bandiere dei cavalieri, esposti alle finestre delle locande in cui questi alloggiavano, in occasione dei tornei, e durante i tornei stessi. Il motto era un pensiero espresso in poche parole facente allusione a un sentimento palese o nascosto, a una qualità, a un ricordo storico, per stimolo al coraggio o onore. Era scelta … ….
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